Certo che si può fare!

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Lettera aperta al Partito Democratico e all’Italia
(firmata da 60 ricercatori italiani di Boston, USA)

Noi, un gruppo di ricercatrici e ricercatori di Harvard, MIT ed altri prestigiosi istituti di Boston, emigrati in America in anni vicini e lontani, abbiamo deciso di sostenere il Partito Democratico. Riteniamo che il Partito Democratico sia l’unica forza politica che si sia messa in gioco scommettendo su qualcosa di nuovo, aprendo una nuova stagione politica.Vogliamo appartenere ad una forza progressista moderna e matura, che metta al centro dei suoi progetti il cittadino, la sua liberta’ individuale e ricerca della felicità, ma anche i suoi doveri. Crediamo in una sinistra meno ideologica e più pragmatica. Crediamo in una forza politica con un forte senso dello Stato e rispetto per le istituzioni. Crediamo in una forza politica che sappia prendersi l’onere di decisioni impopolari. Crediamo che essere di sinistra voglia anche dire essere per le liberalizzazioni economiche, strumento di rottura con il sistema delle rendite di posizione che soffoca la competitivita’ del Paese. Crediamo che essere di sinistra non significhi proteggere chi lavora poco o male ma piuttosto dare a tutti le stesse opportunità. Crediamo in una forza progressista che abbia a cuore la legalità e l’ordine pubblico. Crediamo che l’evasione fiscale e l’abusivismo edilizio vadano contrastati senza ambiguità. Crediamo che l’Italia abbia bisogno di unità ma debba allo stesso tempo andare verso un vero bipolarismo, costruttivo e rispettoso dell’avversario. Crediamo che essere per la pace non voglia dire voltare lo sguardo quando in altri paesi i diritti umani sono calpestati. Questi sono i motivi per cui sosteniamo il Partito Democratico.

A fronte di questa nostra scelta

Chiediamo al Partito Democratico di guardare con coraggio al futuro e di immaginare un’Italia nuova, dove merito e capacità siano i principali criteri di selezione. Chiediamo subito una nuova legge elettorale con forti elementi maggioritari che consenta governabilita’. Chiediamo pluralismo televisivo e una legge sul conflitto di interessi che sia in linea con standard europei. Chiediamo di tagliare il numero dei parlamentari e i vergognosi privilegi della casta politica. Crediamo nella bellezza della politica ma non nella sua degenerazione. Chiediamo l’applicazione di standard internazionali per la selezione dei dirigenti pubblici. Chiediamo al Partito Democratico di pensare al bene dell’Italia intera quando una corporazione difende i propri interessi privati. Chiediamo più investimenti per la ricerca scientifica ma soprattutto la loro distribuizione con criteri meritocratici e l’introduzione di meccanismi di selezione e promozione che portino all’estinzione delle baronie universitarie. Chiediamo piu’ sensibilita’ verso la cultura scientifica e maggiore apertura alla innovazione tecnologica. Chiediamo onesta’, coraggio e lungimiranza. Chiediamo di aprire le liste elettorali a chi sta fuori dall’apparato del Partito. Non possiamo permettere al patrimonio di energie e idee emerso negli scorsi mesi di andare perduto o deluso. Il Partito Democratico deve dare spazio politico a persone con esperienze diverse ed idee innovative. Ce ne sono tante. Riponiamo la nostra speranza in Walter Veltroni: gli chiediamo di non perdere questa occasione unica nella vita politica Italiana del dopoguerra. Questo è il nostro momento, la nostra occasione di aprire un nuovo capitolo della storia Italiana.Vogliamo indicare un nome perche’ pensiamo che essere responsabili e propositivi significhi anche fare delle scelte. Indichiamo Ivan Scalfarotto come esempio di persona a cui il Partito Democratico dovrebbe dare spazio.

Si puo’ fare.

Andrea Ballabeni (Harvard), Paola Merlo (Harvard), Raffaella Zamponi (DFCI-Harvard), Serena Landini (DFCI-Harvard), Emanuele Palescandolo (DFCI-Harvard), Andrea Ventura (MIT), Luisa Di Stefano (MGH-Harvard), Giuseppe Fedele (DFCI-Harvard), Giancarlo Bruno (Harvard), Valentina Nardi (Children’s-Harvard), Giada Bianchi (DFCI-Harvard), Emilio Parisini (DFCI-Harvard), Marco Mazzone (Harvard), Isa Orvieto (International Institute of Boston), Alessandro Doria (Joslin-Harvard), Federico De Masi (Brigham and Women’s-Harvard), Alice Tommasi di Vignano (MGH-Harvard), Salvatore Sordillo (CIDC), Maria Binz-Scharf (Harvard, ora a NY), Rosanna Piccirillo (Harvard), Laura Riva (MIT), Dolores Di Vizio (Children’s-Harvard), Tancredi Botto (Schlumberger Doll Research), Giulia Fulci (MGH-Harvard), Walter Fontana (Harvard), Paolo Boccazzi (MIT), Giulio Draetta (Merck), Ilaria Mogno (Boston University), Roman Stocker (MIT), Primo Vannicelli (UMass), Arcangela De Nicolo (DFCI-Harvard), Leonardo Angelone (MGH-Harvard), Gaia Sciaranghella (DFCI-Harvard), Lucio Baccaro (MIT), Fabrizio Ferre (Children’s-Harvard), Chiara Grisanzio (Harvard), Paolo Tieri (DFCI-Harvard, ora a UniBo), Francesca Di Nunzio (DFCI-Harvard), Aldo Rozzo (Harvard), Elisa Benedettini (DFCI-Harvard), Giovanni Roti (DFCI-Harvard), Bartolomeo Angelici (Harvard), Fabrizio Bello (Fraunhofer-BU), Konstantinos Lefkimmiatis (Brigham and Women’s-Harvard), Alessandro Fornari (DFCI-Harvard), Giorgia Zadra (DFCI-Harvard), Giovanni Zambotti (Mystic River Watershed As.), Cecilia Cotta Ramusino (Harvard), Chiara Gerhardinger (Schepens-Harvard), assimo Merigh (Harvard), David Fortunato (Brown Un.), Santina Ventimiglia (Brown Un.), Laura Zanini (Brigham and Women’s-Harvard), Davide Zoccolan (MIT), Massimo Loda (DFCI-Harvard), Silvia Vergani (Harvard), Maria Francesca Spadea (MGH-Harvard), Gennaro Chierchia (Harvard), Alberto Migliore (UMass), Federica Latta (Suffolk Uni.), Angelo Polito (Children’s-Harvard), Elisa Tomat (MIT), Giorgio Gaglia (Harvard), Simone Bianco (CWM, VA). [Foto di Pedro Bordalo]

Per adesioni, scrivere a : imilleboston@gmail.com

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